L’art. 10 ter del D.lgs n. 74/2000, il quale punisce l’omesso versamento dell’IVA, stabilisce che “è punito con la reclusione da sei mesi a due anni chiunque non versa, entro il termine per il versamento dell’acconto relativo al periodo d’imposta successivo, l’imposta sul valore aggiunto dovuta in base alla dichiarazione annuale, per un ammontare superiore a euro duecentocinquantamila (€ 103.291,38 per i fatti commessi fino al 17.09.2011) per ciascun periodo d’imposta.”

Quando tre o più persone si associano allo scopo di commettere più delitti, quali ad esempio la frode fiscale, l’art. 416 c.p. punisce “coloro che promuovono o costituiscono od organizzano l’associazione sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da tre a sette anni. Per il solo fatto di partecipare all’associazione, la pena è della reclusione da uno a cinque anni. I capi soggiacciono alla stessa pena stabilita per i promotori (…)”.

Nei confronti dei vertici dei noti siti di e-commerce “Gli Stockisti” e “Console Planet”, operanti nel mercato di telefonia ed elettronica di consumo, sono state emesse ben 18 ordinanze (di cui 10 finora eseguite) di custodia cautelare per associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale. Dagli accertamenti effettuati dalla Polizia postale, infatti, il complesso sistema di società concessionarie del marchio registrato (per l’Italia dato in concessione a Elleesse S.r.l.), di proprietà di “Stk Europe Ltd”, avrebbe evaso il fisco per più di 50 milioni di Euro.

Proprio grazie all’evasione dell’IVA, gli “stockisti” (ed il sito gemello “Console Planet”) garantivano ai consumatori uno sconto del 20% sui prodotti acquistati, riuscendo in tal modo a concorrere con i colossi del mercato online. La società maltese, la quale aveva in gestione i siti internet, operava dal 2012 nominando ogni anno una diversa società concessionaria esclusiva per l’Italia, con l’unico scopo di ostacolare i controlli fiscali da parte dell’Amministrazione.

Le vendite nei predetti siti, sebbene siano ancora ad oggi consultabili, sono state inibite. Ma cosa succederà a chi aveva già portato a termine gli acquisti?

La Polizia postale rassicura i consumatori, affermando che gli ordini conclusi prima dell’inibizione delle vendite verranno correttamente evasi e consegnati secondo le tempistiche indicate, in quanto l’azienda non è sotto sequestro.

Per quanto riguarda la garanzia legale di conformità dei prodotti per eventuali riparazioni e sostituzioni dei dispositivi difettosi, inoltre, la stessa potrà essere fatta valere, mediante reclamo, direttamente nei confronti dell’azienda, la quale dovrà farsene carico, rivalendosi in caso sul produttore.

Fonte:

Art. 10 ter D.lgs n. 74/2000;

Art. 416 c.p.