Con la Legge di Bilancio 2017, approvata il 7 dicembre, è stata introdotta una flat-tax, l’IRI al 24% per le piccole e medie imprese.

Si tratta di una imposta che si applica solamente ai redditi delle imprese lasciati e reinvestiti in azienda.
Essa andrà a sostituire le aliquote progressive Irpef calcolate sulla base dei redditi aziendali dal 23% al 43%.

L’applicazione dell’IRI al 24% va effettuata in sede di dichiarazione dei redditi, e sarà valida per 5 anni rinnovabili. La ratio sta nel favorire la capitalizzazione delle imprese tassando in maniera più leggera gli utili non prelevati.

Si deve aggiungere che la flat-tax IRI al 24% non sarà applicabile solamente alle ditte individuali e alle società di persone, ma anche alle SRL.
Perchè la tassa possa essere applicata anche alle SRL occorre che queste abbiano una base proprietaria ristretta. Significa che devono avere un numero di soci non superiore a 10, mentre per le società cooperative a responsabilità limitata il numero dei soci può arrivare a 20. Occorre precisare che le SRL neo-costituite, potranno scegliere tra tre tipologie di imposizione fiscale:

• il regime Ires ordinario, applicabile senza eseguire alcuna opzione;
• il regime della trasparenza, per il quale è necessario effettuare un’opzione da eseguirsi con comunicazione entro il 30 settembre dell’anno di costituzione;
• il regime Iri, del quale si è parlato finora.

In sintesi la nuova tassazione per l’Imposta sul Reddito Imprenditoriale, IRI 2017, porterà al seguente cambiamento:
Reddito d’impresa ora soggetto a IRES sarà assoggettato a IRI.
• Reddito d’impresa o di lavoro autonomo ora soggetto ad IRPEF, sarà assoggettato a IRI.
• Reddito personale dell’imprenditore o del lavoratore autonomo soggetto a IRPEF.

Ulteriore novità è l’introduzione del regime di cassa. Tale criterio di determinazione del reddito delle piccole e medie imprese si basa su quanto incassato realmente dalle stesse.

Fonti: Legge di Bilancio 2017.