Il conducente che impegna un incrocio disciplinato da semaforo segnalante luce gialla, deve prestare obbligo di diligenza nella condotta di guida che, pur non potendo essere richiesta nel massimo, stante la situazione di affidamento generata dalle indicazioni semaforiche, deve tuttavia tradursi nella necessaria cautela riconducibile all’ordinaria prudenza ed alle concrete condizioni esistenti nell’incrocio. Con questa pronuncia, la Corte di Cassazione affronta la questione del tempo di permanenza della luce gialla nell’indicazione semaforica, ponendo chiara luce sull’onere di prudenza che l’utente della strada deve rispettare nell’attraversamento dell’incrocio. Nel caso di specie infatti, un automobilista presentava ricorso contro una sanzione amministrativa irrogatagli per aver attraversato un’intersezione semaforica con luce rossa scattata proprio mentre stava oltrepassando il semaforo, adducendo l’insufficienza del tempo di permanenza della luce gialla, pari a soli quattro secondi. Il Tribunale, dava atto del consolidato orientamento della giurisprudenza di legittimità che stimava il tempo di durata della luce gialla in non meno di quattro secondi, in considerazione del dovere dell’utente della strada di moderare la velocità in prossimità di un semaforo, proprio per l’eventualità che scatti improvvisamente la luce gialla. Tuttavia il Magistrato riteneva più convincenti altre decisioni dei Giudici di Pace che, sulla scorta di consulenze tecniche di ufficio, avevano stimato in sei secondi il tempo minimo di permanenza della luce gialla. Il Comune soccombente proponeva ricorso per Cassazione contestando l’insufficienza di motivazione per avere la sentenza omesso di specificare le ragioni per cui aveva inteso discordarsi dall’orientamento consolidato della giurisprudenza di legittimità, di merito e della prassi amministrativa. Gli Ermellini, pur respingendo il gravame in quanto inammissibile per erronea applicazione delle nuove regole in materia di formulazione dei motivi di ricorso per Cassazione, evidenziavano il costante orientamento di legittimità, da ultimo confermato con sentenza n. 18479/2014 che, tenendo conto di quanto deciso dal Ministero dei Trasporti ed in assenza di specifiche indicazioni del codice, individuava in tre secondi il tempo di durata della luce gialla, corrispondente al tempo di arresto di un veicolo che proceda ad una velocità non superiore ai 50 km/h; considerandosi così congruo un intervallo di tempo superiore ai tre secondi. Indipendentemente dal rilievo temporale i Giudici rilevavano inoltre come il conducente di un veicolo, in prossimità di una intersezione semaforica segnalante luce verde o gialla, anche quando goda del diritto di precedenza, debba comunque rispettare l’obbligo di diligenza e cautela necessarie in base alle concrete situazioni dell’incrocio. L’osservanza di questa condotta è l’applicazione del più generale principio secondo cui il solo fatto che un conducente goda del diritto di precedenza non lo esenta dall’obbligo di utilizzare la dovuta attenzione nell’attraversamento di un incrocio anche in relazione a pericoli derivanti da eventuali comportamenti illeciti o imprudenti di altri utenti della strada che non si attengono al segnale di arresto o di precedenza.

Autorità: Cassazione civile sez. VI

Data: 16/07/2015

Numero: 14914